Salute & Benessere. Anemia da carenza di ferro: cause e rimedi. L’intervista alla dott.ssa Di Marzo
Salute & Benessere – Lo Screening Anemia è un pacchetto di esami pensato per controllare la quantità di ferro e delle sue riserve nel sangue, così come i livelli di acido folico e vitamina B12. Il direttore di Irpiniatimes, dott.ssa Anna Vecchione, ha approfondito l’importanza del Check Up Anemia con la dott.ssa Francesca Di Marzo Capozzi, Responsabile Sanitario del Centro Polispecialistico Futura Diagnostica di Avellino, Corso Vittorio Emanuele 190.
Dottoressa, partiamo dalla definizione di anemia…
“La funzione principale dei globuli rossi nell’organismo è di trasportare ossigeno ai tessuti e per farlo, sia la sua delicata struttura che la produzione adeguata di emoglobina, sono regolate da una serie di attività metaboliche che insieme alla continua disponibilità di vitamine, minerali e aminoacidi, fanno sì che la produzione sia costante. Un’alterazione delle funzioni che regolano il metabolismo del globulo rosso, o di altre attività che regolano la sua deformabilità , essenziale per permettergli di attraversare il circolo sanguigno, possono derivare da disordini della produzione e distribuzione dei globuli rossi, e causarne la distruzione accelerata. Il risultato finale di queste alterazioni è detto ANEMIA, cioè una diminuzione della concentrazione dell’emoglobina”.
Quanti tipi di anemia esistono?
“Se la classificazione delle anemie viene fatta in base al contenuto emoglobinico dei globuli rossi, l’anemia è definita ipocromica o normocitica, in base alle dimensioni degli eritrociti è definita normocitica, microcitica o macrocitica. Mettendo in relazione le diverse malattie con i meccanismi che le determinano, le anemie si possono classificare in base a due situazioni patologiche principali:
Alterazione della produzione degli eritrociti:
. stati carenziali;
. anemie ipoproliferative;
. eritropoiesi inefficace.
Perdita eccessiva di eritrociti
. emorragia;
. emolisi.
La carenza di minerali come il ferro possono provocare anemia. L’anemia da deficit di ferro è caratterizzata dalla presenza di eritrociti ipocromici (per la ridotta produzione di emoglobina) e microcitici (perché la divisione cellulare continua per molti cicli producendo cellule più piccole). Le quattro principali sindromi anemiche sono:
1) anemia da carenza di ferro;
2) sindrome talassemica;
3) anemia da malattie croniche;
4) anemia sideroblastica”.
Come riconoscere l’anemia e quali sono le cause più comuni?
“E’ possibile caratterizzare le anemie e valutarne la gravità utilizzando dei parametri specifici come la concentrazione dell’emoglobina e l’ematocrito (questi due parametri sono infatti vincolati da un rapporto costante) e gli altri indici corpuscolari tutti ottenuti con l’utilizzo di strumenti automatici in grado di fornire tali valori con estrema precisione. L’efficienza della produzione eritrocitaria è invece valutata con il conteggio dei reticolociti che da una misura reale del numero di eritrociti funzionanti prodotti dal midollo osseo. Gli esami che di routine si effettuano per una prima diagnosi di anemia devono essere eseguiti con un prelievo fatto al mattino dopo almeno 12 ore di digiuno e sono: l’emocromo (per valutare come già detto l’emoglobina, l’ematocrito e gli altri valori corpuscolari), la sideremia ( cioè la quantità di ferro nel sangue ), la ferritina (una molecola che immagazzina, sotto forma di deposito, circa il 10/20% del ferro corporeo totale) la transferrina ( una proteina di trasporto specifica che lega il ferro assunto dalle cellule della mucosa intestinale e lo cede ai precursori dei globuli rossi ), l’acido folico e la vitamina B12 (la presenza della vitamina B12 e dell’acido folico è fondamentale nei processi di sintesi del DNA, entrambi sono composti non sintetizzati dall’organismo umano ma, la vitamina B12 da microrganismi e l’acido folico dai vegetali. La carenza di questi due elementi, per malassorbimento o deficit per carenze dietetiche, è la causa più comune dell’anemia megaloblastica). La carenza di ferro è di sicuro la più comune causa di anemia. Tra le varie cause da deficit di ferro ricordiamo: perdita di sangue (a qualsiasi età e per diverse cause, nelle donne in età fertile e con mestruazioni), deficienze nutrizionali (diete inadeguate, bambini, anziani), aumentate richieste di ferro (gravidanza, allattamento, adolescenza). L’anemia da carenza di ferro in genere si osserva nelle fasi della vita in cui c’è una maggiore richiesta di questo elemento, cioè nell’infanzia nell’adolescenza e durante la gravidanza. Perdite croniche di sangue invece si possono avere per cause di origine gastrointestinale o genitourinaria , più frequenti negli anziani”.
Quando può diventare preoccupante? Cosa succede se non si cura?
“Può diventare preoccupante quando si nota un decremento del ferro, e si sviluppa l’anemia perché si sono esauriti anche i depositi di quest’elemento nell’organismo. In questi casi i globuli rossi sono ipocromici e microcitici e la concentrazione dell’emoglobina diminuisce. Quando l’anemia da carenza di ferro è grave, si riduce anche il ferro tissutale e si possono osservare modificazioni anche a carico di tessuti come le unghie e la lingua, inoltre si va incontro a notevole stanchezza dovuta alla diminuita attività di enzimi muscolari. Ci sono dei casi in cui si verifica un sanguinamento cronico dovuto spesso ad ulcere o gastriti, e il paziente può avvertire dolore ma non accorgersi della continua perdita di sangue, o ancora a diverticoli o ernia iatale o nel peggiore dei casi a neoplasie. Anche le perdite mestruali abbondanti possono causare deficit di ferro, oppure in caso di gravidanze consecutive si possono avere gli stessi effetti a causa dell’esaurirsi delle scorte di ferro. Tumori, calcoli o malattie infiammatorie a carico dei reni, uretere o vescica, possono causare perdite di sangue con le urine. Poiché nella carenza di ferro l’anemia è un sintomo non la malattia primitiva, si deve ricercare la causa primaria per poi impostare una terapia mirata e ricostituire la scorta di ferro necessaria all’organismo”.
Cosa fare se si è anemici?
“Quando si ha una diagnosi di anemia di sicuro sarà lo specialista a gestire l’eventuale assunzione di farmaci piuttosto che un’adeguata dieta alimentare, unita ad uno stile di vita regolare e a periodici check up rivolti a mantenere i valori ematici critici per la specifica anemia, sotto stretto controllo. Come già detto l’anemia non è che la manifestazione di una malattia che va diagnosticata partendo dal determinare il tipo specifico di anemia, a volte anche attraverso lo studio di uno striscio di sangue periferico o in molti casi può rendersi necessario esaminare un campione di midollo osseo. Quindi gli esami che il medico dovrà richiedere al laboratorio dipendono dal tipo di anemia e dalla sua possibile causa”.
Il Check Up Anemia consente al paziente di monitorare la quantità di ferro e delle sue riserve nel sangue. Ci sono degli accorgimenti da prendere prima dell’esame?
“In generale prima di un prelievo per un controllo delle anemie , è consigliato fare il prelievo al mattino e a digiuno da almeno 12 ore”.