Dott.ssa Di Marzo: “Patologie tiroidee molto più frequenti nelle donne”
Tiroide. Cos’è, quali sono i sintomi e le terapie. Per un nuovo appuntamento di Salute & Benessere, ne abbiamo parlato con la dott.ssa Francesca Di Marzo Capozzi, Responsabile Sanitaria del Centro Polispecialistico “Futura Diagnostica” di Avellino.
Dottoressa, che cos’è la tiroide?
“La tiroide è una ghiandola endocrina posta nel collo, appena sotto la cartilagine tiroidea (il cosiddetto pomo d’Adamo); ha la forma di una farfalla con le “ali” ai lati della laringe. La tiroide produce gli ormoni tiroidei che rilascia nel circolo sanguigno, solo se stimolata a sua volta da un altro ormone: il TSH (ormone tireostimolante) che viene prodotto e rilasciato dall’ipofisi, una ghiandola posta nelle parti più profonde del cervello. La struttura degli ormoni tiroidei è caratterizzata dalla presenza di alcuni atomi di iodio, infatti circa un terzo dello iodio che entra nell’organismo attraverso il tubo gastroenterico, la cute e i polmoni, viene captato dalla tiroide. Le sue funzioni sono molteplici, nello sviluppo fetale, in quello del bambino e dell’adolescente, e sono fondamentali anche nella vita adulta. Durante quest’ultimo periodo, la tiroide controlla soprattutto il metabolismo energetico e alcuni aspetti della funzionalità cardiovascolare e muscolare”.
Nel mondo ci sono più di 300 milioni di persone che hanno dei disturbi della tiroide. Ci conferma che queste disfunzioni colpiscono soprattutto le donne?
“La tiroide ha un ruolo molto importante per la crescita e lo sviluppo dell’organismo, in particolare quello femminile. Le patologie tiroidee sono molto più frequenti nelle donne che sono colpite da 5 a 10 volte di più rispetto agli uomini, e sono rare nell’infanzia e poco frequenti nell’adolescenza , in genere aumentano dopo i vent’anni. Nella donna un cattivo funzionamento della tiroide può alterare il ciclo mestruale, ridurre la fertilità, aumentare l’abortività, e mettere a rischio lo sviluppo fetale. Per questo motivo è molto importante controllare la funzionalità tiroidea prima del concepimento”.
Ipertiroidismo e ipotiroidismo, quali sono le differenze.
“Le patologie tiroidee più diffuse sono: l’ipotiroidismo (ridotta funzione tiroidea) che colpisce circa l’8% delle donne e il 2% degli uomini. E’ quasi sempre di origine autoimmune, cioè causata da un errore del sistema immunitario del soggetto che produce anticorpi che distruggono la proria tiroide. L’ipertiroidismo (eccessiva attività tiroidea), invece è meno frequente, infatti colpisce circa il 2-3% delle donne e lo 0,2-0,3% degli uomini. L’ipertiroidismo può essere la forma più diffusa del morbo di Basedow, una malattia autoimmune che può presentare anche alterazioni degli occhi, o essere legata alla presenza di noduli tiroidei”.
Quali sono i sintomi che fanno scattare il campanello d’allarme e decidere di ricorrere ad un controllo?
“I sintomi possono variare molto: dal senso di freddo, cute secca, perdita di capelli, difficoltà di concentrazione, stipsi, aumento di peso e gonfiore, soprattutto nell’ipotiroidismo. I sintomi principali dell’ipertiroidismo invece sono: ansia, irritabilità, intolleranza al caldo, eccessiva sudorazione, palpitazioni, astenia, perdita di peso, tachicardia e aritmie”.
Che tipo di esame viene effettuato?
“Per valutare la funzionalità tiroidea basta eseguire un semplice esame del sangue. In questo laboratorio si eseguono test di altissima sensibilità funzionale ottenuta grazie all’utilizzo di tecnologie di immunoenzimatica in chemiluminescenza. Il controllo della funzionalità tiroidea viene effettuata mediante il dosaggio delle concentrazioni del TSH e degli ormoni tiroidei T3 (triidotironina) e T4 (tiroxina) nella loro forma libera (Free) , perchè è proprio è proprio il dosaggio della forma libera che è indice della corretta funzionalità tiroidea. Allo stesso modo effettuiamo il dosaggio delle concentrazioni di Tireoglobulina (Tg) una proteina che ha il ruolo di immagazzinare e sintetizzare gli ormoni tiroidei, e di autoanticorpi Anti-tireoglobulina(TgAb) e anticorpi anti-perossidasi(TPO -Ab) un’altra proteina espressa solo nelle cellule della tiroide. Questi ultimi presenti in pazienti affetti da Tiroidite di Hashimoto”.
Quali sono le cause dei problemi tiroidei?
“Le cause dei disturbi alla tiroide sono molteplici:
- l’età superiore a 50 anni;
- la presenza di familiari con malattie tiroidee;
- l’essere fumatori;
- l’assunzione di alcuni farmaci come amiodarone o immunosoppressori;
- l”assunzione di poco iodio con la dieta o al contrario l’uso eccessivo d’integratori a base di iodio;
- l’esposizione a radiazioni”.
Quanto funzionano le terapie?
“Nel caso di ipertiroidismo, quando cioè la tiroide funziona troppo, e gli ormoni ( FT3 e FT4) sono alti mentre il TSH è basso, la terapia medica si basa sull’utilizzo di farmaci che riducono la produzione di ormoni da parte della tiroide, e in genere è ben tollerata e da buoni risultati. Un’altra terapia ,in pazienti che sono intolleranti a questi farmaci, è quella radiometabolica, con somministrazione di iodio radioattivo. La terapia chirurgica invece viene utilizzata invece nei pazienti recidivanti. Nel caso dell’ipotiroidismo la terapia farmacologica ha dato ottimi risultati , ma la posologia deve sempre essere stabilita dal medico curante in base ai continui controlli del dosaggio delle concentrazioni degli ormoni tiroidei”.
di Anna Vecchione
Fonte: irpiniatimes.it